Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Conferenza di Yalta - 7
Settima riunione a palazzo Livadia
10 febbraio 1945
Eden legge il testo della dichiarazione sulla Polonia, approvato nelle riunioni dei ministri degli esteri del 9 sera e del 10 mattina.
Roosevelt afferma di approvare il testo della dichiarazione sulla Polonia, letto da Eden.
Churchill dice che ormai è stato raggiunto l'accordo sulla frontiera orientale polacca e si è concordato che i polacchi ricevano la Prussia orientale e il territorio fino all’Oder. Churchill ha però qualche dubbio: devono i polacchi avere la frontiera sul fiume Neisse (occidentale)? Churchill aggiunge di aver ricevuto un telegramma dal gabinetto militare in cui sono esposti timori per la trasmigrazione in Germania di un numero considerevole di persone.
Roosevelt osserva che sarebbe desiderabile conoscere l’opinione del nuovo governo polacco sulla frontiera occidentale.
Stalin aggiunge che nella dichiarazione occorre dire qualche cosa di concreto sulla frontiera.
Churchill ritiene importante pubblicare un comunicato sull’accordo raggiunto per la frontiera orientale (linea Curzon). Ma se nel contempo non si dirà nulla sulla frontiera occidentale, la gente si chiederà subito: quale sarà la frontiera della Polonia a occidente? Churchill ritiene che sia necessario tener conto di ciò che pensano gli stessi polacchi circa la frontiera occidentale e che questo problema debba essere risolto alla conferenza della pace.
Roosevelt pensa che sarebbe meglio non parlare affatto delle frontiere polacche, dal momento che la questione deve essere ancora discussa in Senato ed egli, Roosevelt, non ha ancora i poteri per prendere una qualsiasi decisione.
Churchill dichiara che qualche cosa deve pure essere detta sulla frontiera occidentale. Egli pensa che si possa trovare una formula conveniente, dal momento che i tre governi sono concordi nel ritenere che la Polonia deve allargare il suo territorio a occidente e a nord e che per la soluzione di questo problema si dovrà tener conto dell’opinione del governo polacco.
Stalin pure ritiene indispensabile parlare nella risoluzione del problema delle frontiere polacche.
Roosevelt in linea di principio è d'accordo. Propone di affidare ai tre ministri l’esame della questione e di aggiungere nel testo un nuovo capoverso sulle frontiere.
(La conferenza accetta questa proposta e passa alla dichiarazione sulla liberazione dell’Europa.
La delegazione sovietica propone di aggiungere alla fine del terzo capoverso una frase così formulata: « Essi si consulteranno immediatamente fra di loro circa le misure necessarie per assolvere la comune responsabilità, stabilita nella presente dichiarazione ». Questa proposta della delegazione sovietica viene accettata.)
Eden dichiara che c'è un’altra aggiunta che riguarda i francesi. Il testo è il seguente:
« Pubblicando la presente dichiarazione, le tre potenze esprimono la speranza che il governo provvisorio della Repubblica francese possa associarsi ad esse nella proposta procedura ».
Roosevelt dichiara che dopo aver riflettuto è arrivato alla conclusione che de Gaulle potrebbe associarsi alla dichiarazione se i francesi parteciperanno al meccanismo di controllo degli alleati in Germania. Prima egli, Roosevelt, era contrario alla partecipazione della Francia al consiglio di controllo in Germania, ma ora è invece favorevole a tale partecipazione.
Stalin dichiara di non essere contrario alla partecipazione dei francesi al consiglio di controllo, e di essere favorevole alla loro adesione alla dichiarazione.
Churchill dice che questo deve essere pubblicato nel comunicato.
Stalin e Roosevelt accettano la proposta di Churchill.
(La conferenza passa a trattare la questione jugoslava.)
Eden propone di mandare un telegramma a Tito e a Subasic.
Stalin propone che nel testo del telegramma si parli dell’immediata entrata in funzione dell'accordo Tito-Subasic, dell’ammissione dei membri della Skupsina nel Vece e della ratifica delle leggi approvate dal Vece da parte del nuovo parlamento. Egli propone di sopprimere il punto 3 del telegramma — dove si dice che il governo è soltanto provvisorio fino alla libera espressione della volontà popolare — e di includere nel comunicato il testo integrale del telegramma inviato.
Roosevelt e Churchill sono d’accordo con la proposta di Stalin.
(In seguito la conferenza decide di affidare l’elaborazione del progetto di comunicato ai tre ministri degli esteri.)
Eden annuncia che circa l'organizzazione internazionale di sicurezza tutto è stato concordato.
(La conferenza passa alla questione delle riparazioni.)
Churchill dice che adesso non si deve indicare nessuna cifra per le riparazioni.
Roosevelt è d’accordo che oggi, forse, non si deve parlare di somme in denaro. È meglio affidare lo studio della questione alla commissione per le riparazioni e in seguito definire la cifra.
Stalin dichiara che non è giusto creare l’impressione che noi vogliamo prendere le riparazioni in denaro. Non si tratta di denaro, ma di merci, per un ammontare di venti miliardi di dollari americani. Abbiamo già tre accordi — con Ungheria, Finlandia e Romania — in cui sono scritte le somme delle riparazioni da percepire in natura, e sino ad oggi non abbiamo avuto nessun malinteso a questo proposito. Oppure la conferenza desidera forse che i russi non ricevano affatto riparazioni?
Churchill Tutt’altro, al contrario. Voglio proporre che la commissione studi la questione delle riparazioni e prepari un rapporto sul pagamento delle stesse.
Stalin pone la domanda: siamo d’accordo per prendere merci dalla Germania come risarcimento dei danni? Non abbiamo ancora una decisione sulla questione delle riparazioni; non sono stati approvati neppure i principi di pagamento. Egli propone di adottare la seguente risoluzione:
« Le tre potenze sono d’accordo che la Germania dovrà pagare con merci (o in natura) i danni pii rilevanti da essa causati nel corso della guerra alle nazioni alleate. Si incarica la commissione per le riparazioni di esaminare la misura del risarcimento, proponendo di prendere come base la formula sovietico-americana e di riferire i risultati ai governi ».
Stalin osserva quindi che la parte americana era d’accordo per prendere la somma di venti miliardi di dollari come base di discussione, tenendo naturalmente presente che il risarcimento dei danni sarebbe stato effettuato in natura. La delegazione sovietica non propone ora di pubblicare questa decisione. Lo si potrà fare quando tutte le tre potenze riterranno questo passo necessario.
Roosevelt dichiara di essere d’accordo con la proposta di Stalin.
Churchill ancora una volta ripete che la conferenza non può impegnarsi con nessuna cifra finché la commissione per le riparazioni non avrà esaminato la questione e non sarà giunta a determinate conclusioni.
Stalin risponde che noi non obblighiamo la conferenza ad approvare delle cifre, ma proponiamo soltanto che la commissione prenda la suddetta cifra come materiale di studio.
Churchill comunica di aver ricevuto un telegramma dal gabinetto militare e vorrebbe leggerne uno stralcio. Poi Churchill dichiara che gli inglesi ritengono assolutamente impossibile indicare ora una qualsiasi somma per le riparazioni. Churchill fa notare che gli inglesi attribuiscono un’importanza particolare alle capacità dei tedeschi di pagare le loro importazioni. Altrimenti ci troveremo in una situazione, dice Churchill, per cui noi dovremo pagare la Germania e gli altri si prenderanno le riparazioni.
Stalin chiede a Churchill di dire la sua cifra di riparazioni. La parte sovietica non considera la somma da essa enunciata come inalterabile, ma semplicemente la sottopone alla discussione. Egli propone di prendere una decisione sulle riparazioni nella seguente forma:
1. I capi dei tre governi sono d’accordo che la Germania deve risarcire in natura i danni da essa causati nel corso della guerra ai paesi alleati.
2. Si incarica la commissione per le riparazioni di Mosca di studiare l’estensione dei danni soggetti a risarcimento e di riferire ai governi le sue conclusioni.
Roosevelt e Churchill dichiarano di essere d’accordo con la proposta di Stalin.
Stalin chiede ironicamente: « Ma domani sarete dello stesso avviso? » 1...
(La conferenza passa al problema delle frontiere polacche.)
Eden legge il progetto inglese per l'aggiunta sulle frontiere alla dichiarazione sulla Polonia.
Roosevelt dice di dover fare per le frontiere polacche una rettifica al testo: sostituire le parole « i tre governi » con « i capi dei tre governi ». Roosevelt spiega che se si dice « i tre governi » egli dovrebbe, come presidente, porre questa questione al giudizio del Congresso, cosa che è meglio evitare. Nella seconda frase bisogna cancellare le parole « i tre governi » a sostituirla con « si è riconosciuto ». Nell’ultima frase al posta delle parole « essi si accordano » mettere le parole « essi ritengono ». Roosevelt accetta il testo di aggiunta alla dichiarazione sulla Polonia con le indicate modifiche.
(Il testo di aggiunta sulle frontiere della Polonia vien accettato con le rettifiche di Roosevelt.)