Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Bombardieri / Ricognitori
Aeronautica Lombarda Assalto Radioguidato, immagini, scheda e storia
Velivolo biposto in tandem (monoposti quelli di serie) radioguidabile « a perdere » per distruzione contro l'obiettivo.
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE
Motore: Fiat A.80 RC.41
Potenza: cv 1.000 a 4.100 m
apertura alare: m 17,00
lunghezza totale: m 14,00
altezza totale: m 3,40
superficie alare: mq 38,00
peso a vuoto: kg 3.600
peso a carico massimo: kg 6.000
velocità massima: km/h 360
velocità minima: km/h 150
carico bellico: kg 2.000
equipaggio: 1 (2 nella fase dimessa a punto)
pilota collaudatore: Nello Valzania
primo volo prototipo: MM. Il 13 giugno 1943
località: Venegono (Varese)
Aeronautica Lombarda Assalto Radioguidato
DESCRIZIONE TECNICA
Velivolo biposto in tandem (monoposti quelli di serie) radioguidabile «a perdere» per distruzione contro l'obiettivo.
Cellula monoplana monolongherone pura, in un sol pezzo, in legno, imbullonata e incollata alla fusoliera; superfici di comando con struttura in legno e rivestimento in tela, aste di comando rigide recuperate da velivoli Savoia Marchetti; coefficiente di robustezza a rottura : 5.
Fusoliera lignea a semiguscio, ricoperta in compensato; sezione ;maestra costituita dall'unione di fianchi rettilinei con due semicerchi, inferiore e superiore, di 65 cm di raggio, per un'altezza totale di 160 cm, costante per la lunghezza dei vano-bombe e degradante verso la coda ed il muso; struttura inferiore interrotta sul ventre dal vano-bombe, a chiusura permanente tramite portelloni avvitati ed incollati. Efficienza aerodinamica in galleria : 16. Nei velivoli di serie, fusoliera divisa in due parti (anteriore con ala, posteriore con impennaggi) dopo il vano-bombe per l'inoltro in ferrovia o su strada, incoIlabili tramite correntini bisellati ad incastro e per copertura in compensato delle superfici di contatto; botola inferiore priva di portello e con appositi scivoli per il paracadutamento del pilota.
Gruppo motopropulsore completo, indifferentemente destro o sinistro, di recupero da velivoli Fiat BR. 20 e comprendente: castello-motore, impianti di lubrificazione, di alimentazione, elettrico, anti-incendio, cappottature, elica, eccètera; motore trimmato sull'asse di momento nullo al variare della potenza.
Carrello sganciabìle, per il recupero ed il reimpiego, con semicarrelli principali ammortizzati sostenuti posteriormente da spinotti ed anteriormente da un gancio la cui apertura anticipata, prima dello sgancio, permette la rotazione dei semicarrelli all'indietro evitando così rimbalzi al momento dell'impatto con il terreno.
Impianto freni (manca nei velivoli di serie) ad aria compressa con comando a pulsante sulla cloche e deviatore collegato alla pedali era.
Abitacolo dei pilota con strumentazione essenziale e autodirezionale (autopilota) con radiocomando a due canali per il controllo laterale e longitudinale; comandi alettoni e timone di direzione accoppiabili meccanicamente: al decollo la pedaliera è libera. Per ridurre le reazioni di barra, al timone di direzione è applicata un'aletta servomotrice.
Carico bellico costituito da due bombe da 1.000 Kg prive degli impennaggi.
PRODUZIONE
MM. - prototipo (in configurazione biposto)
MM. - n. 5 (serie in costruzione nell'agosto 1943)
CREDITI
Autori Vari Dimensione Cielo vol.4 Bombardieri Edizioni Bizzarri, Roma 1972
Autori Vari Dimensione Cielo vol.6 Bombardieri Edizioni Bizzarri, Roma 1974
RINGRAZIAMENTO
Un cordiale ringraziamento a VH Aviation Art per aver generosamente concesso l'utilizzo dell'immagine copertina.
Storia aereo
L’Aeronautica Lombarda Assalto Radioguidato caratteristiche e principi d’impiego
L’Aeronautica Lombarda Assalto Radioguidato è la risultante delle ricerche ed esperienze svolte coll’S.79 ARP: installato il sistema di controllo su un Aer. Macchi C. 202, si tratta di impiegare come radio-guidato un aereo appositamente concepito in luogo dei vecchi, più complessi e costosi trimotori.
Si incarica della impostazione di questo particolarissimo mezzo bellico il ten.col. G.A.r.i. Sergio Stefanutti mentre la realizzazione esecutiva è effettuata dall'ing. Ermenegildo Preti.
L'A.R. è un monomotore di grosse dimensioni impiegante un propulsore Fiat A.80 di recupero dai BR. 20 radiati, come di recupero sono i comandi di volo provenienti dagli S.79. La struttura lignea, molto semplice, è decisamente rustica come si conviene ad un velivolo destinato ad avere minimi costi di produzione ed impiego concentrato in un'unica azione bellica: caratteristici il disegno squadrato degli impennaggi e l'ala, di notevole apertura, realizzata per dare alla macchina buona stabilità nonostante le modalità della missione da eseguire.
Un grosso vano nella parte ventrale è destinato ad alloggiare la carica esplosiva costituita da una o due bombe da 1.000 kg: esattamente al di sopra, è l'abitacolo del pilota ove è alloggiato il complesso radio-ricevente, vero protagonista di tale mezzo offensivo. Infatti il pilota è destinato ad effettuare il decollo dell'aereo, quindi sganciarne il carrello ormai inutile penalizzazione aerodinamica e di carico, predisporre la ricezione per il volo in crociera e, infine, abbandonarlo lanciandosi con il paracadute. Tornano dunque molti concetti già espressi dall'unica uscita operativa dell'SM.79 ARP il 12 agosto 1942.
L’approntamento di una serie per l’impiego operativo
Alla fine del 1942 è passato un ordine all'Aeronautica Lombarda, con stabilimento a Cantù, per la realizzazione di una piccola serie di sei velivoli A.R.
È incaricato dei collaudi Nello Valzania. Il primo volo viene compiuto sul vicino aeroporto di Venegono il 13 giugno 1943 quindi il primo A.R. è trasferito a Guidonia. Nell'agosto è pronto per il collaudo il secondo esemplare, mentre i rimanenti quattro sono ancora in allestimento presso l'Aeronautica Lombarda. Anche i complessi riceventi della radio-guida, fondamentali per l'impiego bellico, non sono ancora pronti al momento dell'armistizio.
Un modellino, realizzato dall'Aeronautica Lombarda, è verificato nella galleria aerodinamica di Guidonia mentre un settimo esemplare è impiegato presso la Ditta in prove di rottura. Il secondo abitacolo presente sul prototipo è per consentire un tecnico a bordo nella fase dei voli di messa a punto.
La formula costruttiva, lignea e di grande semplicità, integrata a parti di recupero da velivoli radiati fa dell'A.R. un'arma di ridottissimo costo, ma con serie incognite per le sue inedite modalità d'impiego.