Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Trasporto
Macchi C.100, immagini, scheda e storia
Idrovolante a scafo centrale e galleggianti laterali per il trasporto passeggeri e merci, monoplano ad ala alta a sbalzo, trimotore, di costruzione lignea.
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE
motore: Alfa Romeo 126 RC.10
potenza unitaria: cv 800 a 1.000 m
apertura alare: m 26.71
lunghezza: m 17,69
altezza: m 6,12
superficie alare: mq 100,00
peso a vuoto: kg 8.740
peso a carico massimo: kg 13.200
velocità massima: km/h 310 a 1.400 m
velocità minima: km/h 105
tempo di salita: 7’ 35“ a 2.000 m
tangenza massima: m 6.500
componenti equipaggio: 3
passeggeri: 26
progettista: Mario Castoldi
pilota collaudatore: Ireneo Moretti
primo volo del prototipo: n.c. 4157 il 7 gennaio 1939
località: Schiranna (Varese)
Macchi C.100 I-PLIO, Nucleo Comunicazioni Ala Littoria, Roma Lido, primavera 1943
DESCRIZIONE TECNICA
Idrovolante a scafo centrale e galleggianti laterali per il trasporto passeggeri e merci, monoplano ad ala alta a sbalzo, trimotore, di costruzione lignea.
Ala in un sol pezzo con struttura bi longherone in legno collegata da centine trasversali in legno, rivestimento in compensato telato e verniciato; alettoni ed ipersostentatori a struttura in legno e rivestimento in compensato.
Piani di coda controventati con montanti e tiranti in acciaio, timoni di profondità a struttura metallica e rivestimento in tela; timone di direzione a due impennaggi, con analoga soluzione costruttiva.
Scafo centrale a struttura e rivestimento in legno; galleggianti laterali interamente in legno.
Motori alla sommità delle incastellature in tubi di acciaio poste sull'ala e sul dorso di fusoliera, con eliche tripale metalliche a passo variabile in volo; carburante in 8 serbatoi alari.
Cabina di pilotaggio con doppi comandi affiancati e cruscotto per i parametri di volo, controllo dei motori e volo strumentale; prima di essa, in basso nell'estrema prua, la postazione del marconista, dotata di apparati radio rice-trasmittenti e goniometrico.
Cabina passeggeri con 26 posti dotati di aereazione ed illuminazione individuale.
Nel settore di coda. sul lato sinistro, è ricavato il vano-toilette; segue un bagagliaio da mc 4,020.
Compartimento di carico sotto la cabina dei piloti, dietro la postazione del marconista.
PRODUZIONE
Data |
Numero Costruzione |
Marca civile |
MM. |
4.5.39 |
4157 |
I-PLIO |
60420 |
26.4.40 |
4158 |
I-PACE |
60419 |
26.6.40 |
4159 |
I-PLUS |
60418 |
CREDITO
Autori Vari Dimensione Cielo volume 8 Trasporto Edizioni Bizzarri, Roma 1975
Storia aereo
Attraverso l'idro bimotore da bombardamento e ricognizione marittima C. 99, la Macchi arriva alla progettazione del C. 100. Idro trimotore bideriva a 26 posti di maggiori dimensioni e pesi, rispetto al C. 94 con la particolarità di ospitare la postazione del marconista nell'estrema prua e quello dei piloti in posizione alquanto rialzata, sopra uno dei compartimento di carico. Presentato in occasione del II Salone Aeronautico Internazionale di Milano, è destinato a prove comparative con il Savoia Marchetti SM.87 per sostituire gli SM. 66 dell'Ala Littoria.
Dopo voli di collaudo iniziati nel gennaio 1939, compiuti dal noto pilota d’idrovolanti Ireneo Moretti coadiuvato da Mario Carestiato il C. 100 I-PLIO è omologato dal Registro Aeronautico Italiano nel maggio 1939.
Il secondo C. 100 (I-PACE) è prelevato il 6 maggio 1940 dal Comandante Pierani.
Per correggere la tendenza del velivolo a delfinare in ammaraggio, il gradino ventrale dello scafo è stato spostato verso poppa.
L'ultimo esemplare (I-PLUS) della terna sperimentale è ritirato il 29 giugno 1940 dal Comandante Pecoroni e trasferito a Roma Lido. Su questo stesso idroscalo, il 15 giugno 1940 è danneggiato in ammaraggio l'I-PLIO del Comandante Pierani riportando danni ad un galleggiante e relativa semi ala.
Macchi C.100 strumentazione dei piloti
Macchi C.100 cabina passeggeri
L’utilizzo nel corso della II guerra mondiale
I tre C. 100 proseguono l'esercizio della linea prebellica Roma-Alghero-Barcellona e già dall'agosto 1940 sono impiegati quasi quotidianamente sulla Roma-Marsala-Tripoli, portando all'andata militari e materiali, al ritorno profughi civili o feriti.
Il 27 settembre 1940 l’I-PACE del sottoten. Michele Macciotta, dopo aver caricato i passeggeri dell'SM.87 I-ILOR in avaria a Trapani Stagnone, durante il flottaggio si arena su un fondale ma viene liberato facilmente tanto da poter decollare regolarmente per Tripoli.
I voli dei C. 100 per la Libia continuano fino all'estate del 1941 e risultano particolarmente intensi in gennaio e febbraio in concomitanza all'evacuazione della Cirenaica.
Sui tre idrovolanti si alternano i comandanti Annibale Pecoroni, Aldo Pierani, Arnaldo Conti, Roberto Blasich, Achille Bonotto, Michele Macciotta, i secondi piloti Renato Figini, Giacomo Milazzo, Aldo Gabucci, Andrea Teobaldi, Antonio Ascatigno.
Dal maggio 1941 ai primi mesi del 1942 l'impiego dei C. 100 è essenzialmente concentrato fra Roma e Cagliari anche perché due incidenti decurtano la terna.
Macchi C.100 I-PLIO in questo bel primo piano del primo esemplare della terna si nota chiaramente il portello d’accesso alla cabina del radiotelegrafista
Perdita dell’I-PACE e dell’ I-PLUS
Il 29 luglio 1941 i piloti Mancuso e Milazzo durante l'esecuzione della linea Roma-Cagliari- Roma con l’I-PACE (MM. 60419) rilevano il cattivo funzionamento del passo dell'elica per il motore centrale. La sera stessa, a Roma Lido, si provvede ad effettuare alcune verifiche per eliminare l'inconveniente.
L'aereo ha già al suo attivo 875 ore e 55 minuti di volo. Dopo ulteriore verifica, alle h. 9,05 del 30 luglio pilotato dal Comandante Bonotto e da Amedeo Palladino, motorista Ottorino Papalini, marconista Michele Di Menna, decolla con 21 passeggeri diretto a Cagliari.
La manovra si svolge regolarmente fino a 80-100 metri di quota quando il comandante, constatando fastidi al passo dell'elica, vira per tornare in dirittura d'ammaraggio. Al momento di sorvolare la sponda del Tevere, per una probabile turbolenza, il C. 100 ha una brusca perdita di quota che lo porta ad investire con la chiglia il binario di una décauville e quindi, con la prua, un cumulo di pietre: rovesciandosi sulla riva del fiume e restando semidistrutto. Risultano deceduti quattro passeggeri occupanti la cabina anteriore ed il motorista, feriti o contusi tutti gli altri.
L’I-PLUS invece è distrutto da un incendio per ritorno di fiamma in decollo dall'idroscalo di Cagliari il 6 febbraio 1942.
Al 31 luglio 1943 il superstite I-PLIO è ancora in servizio presso il Nucleo Comunicazioni Ala Littoria, al Lido di Roma.
Il C.100 presenta, sia pure contenuti, gli stessi difetti del C. 94, richiedendo notevoli spazi di decollo con evidenti complicazioni nell'esercizio da bacini portuali, difetto che si manifesta soprattutto nel congestionato porto di Tripoli, in un momento cruciale delle operazioni belliche.
Macchi C.100 I-PLIO in flottaggio
Macchi C.100 I-PACE