Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Bombardieri / Ricognitori
Breda Ba.201, immagini, scheda e storia
Velivolo da bombardamento in picchiata, monoplano ad ala bassa a "gabbiano", monomotore, monoposto a struttura interamente metallica.
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE
motore: Daimler-Benz DB.601
potenza: cv 1.175
apertura alare: m 13,00
lunghezza totale: m 11,09
altezza totale: m 3,10
superficie alare: mq 24,84
peso a vuoto: kg 2.380
peso a carico massimo: kg 3.650
velocità massima: km/h 460 a 4.000 m
velocità minima: km/h 110
tempo di salita: 7'50" a 4.000 m
autonomia: km 1.200
armamento: 2 mitragliatrici alari da 12,7 mm
carico bellico: kg 500
equipaggio: 1
progettisti: Vittorio Calderini e Mario Pittoni
pilota collaudatore: Luigi Acerbi
primo volo prototipo: MM. 451 il 3 luglio 1941
località: Bresso (Milano)
Breda Ba.201
DESCRIZIONE TECNICA
Velivolo da bombardamento in picchiata, monoplano ad ala bassa a "gabbiano", monomotore, monoposto a struttura interamente metallica.
Ala bilongherone a pianta trapezoidale, in tre parti, con struttura e rivestimento in duralluminio; alettoni e freni aerodinamici a doppia apertura sul bordo d'uscita alare in duralluminio; alette Handley-Page sul bordo di attacco dell'ala.
Piani di coda a sbalzo in duralluminio, tranne le superfici mobili parzialmente rivestite in tela; stabilizzatore ad incidenza variabile in volo.
Carrello retrattile a scomparsa totale per rotazione verso l'interno e leggermente indietro, a comando idraulico; freni idraulici. Ruotino di coda orientabile, non retrattile, carenato.
Fusoliera a sezione ellittica con struttura e rivestimento in duralluminio, in due parti.
Motore con elica tripala metallica Alfa Romeo, a passo variabile in volo; serbatoi del carburante alle spalle dei pilota per un totale di 650 litri.
Posto di pilotaggio con cappottina vetrata ribaltabile lateralmente, protetto da corazzatura; apparecchiatura radio rice-trasmittente, macchina fotografica con asse verticale in fusoliera, dietro il vano bombe; inalatore di ossigeno.
Strumenti per i parametri di volo e del motore, orizzonte artificiale, collimatore S. Giorgio.
Circuito oleodinamico per il riarmo, lo sparo, il caricamento e lo sgancio delle bombe. Due mitragliatrici Breda da 12,7 mm alari con 350 colpi per arma e tiro al difuori dei disco dell'elica.
Vano in fusoliera per un carico massimo di 500 Kg (la bomba viene estratta da un parallelogramma a compasso).
PRODUZIONE
MM. 451 - primo prototipo
MM. 452 - secondo prototipo
Storia aereo
Genesi del veivolo
Nel luglio 1939 una nostra Missione si reca in Germania a visitare alcune industrie aeronautiche, quali la Heinkel e la Junkers. A Dessau è attentamente esaminato lo Ju.87 Stuka e dello stesso velivolo si ottiene, tramite il nostro Addetto aeronautico aggiunto, una completa documentazione tecnica.
Il 28 agosto 1939 lo Stato Maggiore della Regia Aeronautica bandisce un Concorso per bombardiere a tuffo, monomotore, monoplano e monoposto. Ad esso si dedica con particolare impegno la ditta Breda, attraverso un gruppo di lavoro costituito dall'ing. Vittorio Calderini per la progettazione strutturale e dall'ing. Mario Pittoni per l'impostazione e le verifiche aerodinamiche.
Criteri tecnicamente più avanzati di quelli dello Stuka
Pur essendo bene a conoscenza del velivolo tedesco, i tecnici della Breda ne conservano solo l'impostazione generale, abbinando alla caratteristica soluzione dell'ala a gabbiano elementi del tutto nuovi quali il carico di caduta portato all'interno di una gondola ventrale, il carrello retrattile, la configurazione monoposto. L'ala a gabbiano è peraltro l'unica a garantire perfetta stabilità nel tuffo, impedendo quegli assetti derapati che determinano collimazioni non reali dell'obiettivo. Il carrello retrattile è una innovazione coraggiosa in quanto nello « Stuka » le ingombranti carenature hanno una precisa funzione stabilizzatrice che nel Ba.201 rimane esclusivamente affidata all'ala. Quest'ultima è una struttura a cassone, con profili NACA molto avanzati, completata da freni di picchiata che si aprono a « forcola » sopra e sotto al bordo d'uscita alare. Mediante il modello aerodinamico ed i fili di lana, Pittoni verifica in galleria del vento la posizione dei piani orizzontali di coda in modo che non siano in zona d'interferenza, a freni aerodinamici aperti. Un primo studio prevede l'abitacolo in posizione alquanto arretrata ma poi esso è avanzato per migliorare la visibilità del pilota e soprattutto per portare il baricentro del velivolo dal 27 al 21% della corda media alare: il baricentro spostato verso il muso migliora infatti le caratteristiche di tuffo.
In quanto all'unità motrice sono prese in esame quattro soluzioni con i propulsori Isotta-Fraschini L.121 RC.40 da 960 cv, Daimler-Benz DB.601 da 1.175 cv, Isotta-Fraschini Zeta da 1.125 cv, Fiat A.38 RC.15-45 da 1.200 cv.
Intenso ciclo di collaudi presso il Centro Sperimentale di Guidonia
Il 28 maggio 1941 il maresciallo Luigi Acerbi lascia in Puglia la sua 209a squadriglia di Ju.87 e passa in carico al Centro Sperimentale di Guidonia. Per le ottime qualità di pilota e per l'esperienza operativa acquisita, egli è assegnato alla ditta Breda per collaudare il nuovo aereo. Il primo volo del Ba.201 MM.451 avviene nel pomeriggio del 3 luglio 1941 ed entro il 25 settembre 1941 si giunge a 13 h. e 30' di volo nel corso di 34 prove di collaudo. Il 26 settembre l'aereo è esaminato dal gen. Mario Bernasconi e quindi Acerbi effettua una lunga presentazione in volo e la prova di atterraggio che l'aereo, privo di flaps, esegue utilizzando gli aerofreni. L'8 ottobre, il collaudatore trasferisce l'aereo al Centro Sperimentale di Guidonia, impiegando 90' tra Sesto S. Giovanni e l'aeroporto romano. Qui Acerbi esegue le caratteristiche di salita e di velocità in quota (17 ottobre) e dimostra le possibilità dell'aereo al gen. Francesco Pricolo. Fanno seguito le prove di velocità minima il 20 ottobre, affondata il 24-25-28 ottobre, velocità massima il 29 ottobre.
Fin dall'inizio il Ba.201 si dimostra un velivolo ben riuscito. L'ala gli conferisce ottima stabilità ed i freni aerodinamici si rivelano talmente efficaci da prevedersene una parziale apertura, in condizioni operative, per non causare una discesa troppo lenta che faciliterebbe il fuoco contraereo nemico.
Ritorno a Sesto, esperienze di "finta caccia" con i Macchi C.202
Il 31 ottobre, Acerbi riporta l'aereo a Sesto ed il 1° novembre lo presenta a Lonate Pozzolo, sede del Nucleo Addestramento Tuffatori. Dalla fine dello stesso mese egli inizia intensa attività di collaudo dei velivoli costruiti dalla Breda su licenza: entro il luglio 1942, Acerbi collauda 61 Aer Macchi C.202 e 52 C.200.
I voli del Ba.201 MM.451 sono ripresi il 20 gennaio 1942 ed esattamente un mese dopo Acerbi effettua sul poligono di Lonate Pozzolo quattro lanci della bomba, rientrando in giornata a Sesto S. Giovanni. Qui il collaudatore incontra spesso in volo i piloti militari che vengono a ritirare i C.202. Sono così inevitabili finte cacce durante le quali il Ba.201 è solito buttarsi in affondata seguito dal velivolo Macchi. A questo punto l'estrazione degli aerofreni ferma in tale misura il Ba.201 che i C.202 finiscono per superarlo e quindi trovarselo in coda. Del resto l'aereo è molto manovriero ed Acerbi effettua puntate sul campo a quota minima con la stessa disinvoltura di un velivolo da caccia.
Guidonia, vista posteriore del Breda Ba.201
Nuovo ciclo di valutazione presso il Centro Sperimentale e perdita del primo prototipo
Il 2 marzo 1942 il collaudatore riporta il Ba.201 a Guidonia per altre prove di salita e velocità (9 marzo) e per la prova dell'apparato fotografico (10 marzo): Acerbi consegna il prototipo al Centro Sperimentale dopo aver eseguito 94 voli per un totale di 39 ore e 57 minuti. La vita della MM.451 a Guidonia è effimera: durante un volo con pilota del Centro, l'aereo è richiamato troppo alto e tocca il suolo con molta violenza riportando danni irreparabili.
Collaudi del secondo prototipo
Il 28 marzo 1942 Acerbi collauda a Sesto il secondo prototipo del Ba.201 (MM.452) e dopo 8 voli presso la Ditta (per un totale di 2 h. e 15'), il 4 maggio lo trasferisce in 80 minuti a Guidonia. Qui sono effettuate prove-motore (22 e 27 maggio), acrobazia (28 maggio), verifica degli strumenti (30 maggio), salita e velocità in quota (31 maggio), affondate (2-5-6 giugno), indi lancio bomba sul poligono di Furbara (13 giugno).
Tentativo d'impiego operativo nel corso della battaglia aereonavale di "mezzo giugno"
Acerbi si offre volontario per provare il velivolo in condizioni operative nell'ambito della battaglia di «mezzo giugno». Il giorno 14 Acerbi parte da Guidonia, fa scalo a Reggio Calabria e quindi giunge a Trapani Chinisia. Il 15 giugno egli si porta a Gela ove con grande amarezza constata di non poter agganciare il carico di caduta per la mancanza su quell'aeroporto delle apposite fasce porta-bombe impiegate dai tuffatori. Pertanto il giorno seguente rientra a Guidonia.
Ultimi rilevamenti delle caratteristiche, motivi della mancata adozione
Qui egli effettua ancora la prova di consumo (23 giugno) e quindi il 26 giugno lascia l'aereo al Centro Sperimentale: le sue prove della MM.452 hanno contemplato un totale di 27 voli per 19 h. e 35'. E' da notare che sui Ba.201 si è scartata, dopo il periodo iniziale, la gondola ventrale. I collaudi a Guidonia manifestano disparità di vedute. Il cap. Renzo Busnengo, memore dell'esperienza con l'infelice SM.85, è un entusiasta assertore del velivolo per la stabilità e le buone caratteristiche, mentre i piloti provenienti dalla caccia ne lamentano alcune deficienze acrobatiche durante tonneaux ed imperiali. Naturalmente il tipo di velatura incide sulla velocità massima raggiungibile. Ma il vero motivo che porta a scartare la produzione di serie è nel fatto che il Ba.201 monta quei motori Daimler-Benz DB.601 indispensabili alla linea-caccia e già ad essa consegnati in quantità non sufficienti.