Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Scuola / collegamento
CRDA Cant. Z.1012, immagini, scheda e storia
Scheda tecnica
CARATTERISTICHE
motore: Alfa Romeo 110 (Alfa Romeo 115)
potenza unitaria: cv 120 (185)
apertura alare: m 15,10
lunghezza: m 10,00
altezza: m 3,65
superficie alare: mq 25,00
peso a vuoto: kg 1.950 (2.300)
peso a carico massimo: kg 2.750 (3.100)
velocità massima: 302 km/h al livello del mare (350 km/h al livello del mare)
velocità minima: 99 km/h (104 km/h)
tempo di salita: 14’ a 2.000 m (10’ a 2.000 m)
tangenza massima: m 5.000 (6.000)
autonomia: km 1.300 (1.000)
componenti equipaggio: 1
trasportati: 3/4
progettista: Filippo Zappata
pilota collaudatore: Mario Stoppani
primo volo del prototipo: MM. 367 il 17 novembre 1937
località: Ronchi dei Legionari
Cant.Z.1012
DESCRIZIONE TECNICA
Velivolo da collegamento e turismo, monoplano ad ala bassa a sbalzo, trimotore, quadriposto a struttura interamente lignea.
Ala a pianta trapezoidale con struttura mono-longherone in legno e rivestimento in compensato; alettoni e flaps con struttura in legno e rivestimento in compensato.
Piani di coda controventati a struttura in legno e rivestimento in compensato; parti mobili compensate staticamente e dinamicamente.
Carrello retrattile per rotazione all'indietro nelle cappottature-motori ad attuazione manuale; ruote munite di freni e ammortizzatori oleo-pneumatici.
Ruotino di coda orientabile con ammortizzatore oleo-elastico.
Fusoliera a sezione ellittica con struttura a guscio in legno ricoperta in compensato telato e verniciato.
Posto di pilotaggio monocomando (a sinistra) con due poltrone affiancate in abitacolo chiuso con porte d'accesso sui lati sinistro e destro; cabina con divano per due posti fissi e possibilità di due aggiuntivi utilizzabili solo con carico di carburante ridotto, seguiti dal compartimento bagagli accessibile dall'interno.
Strumentazione standard per i parametri di volo, controllo dei motori e volo strumentale.
Motori con eliche bipale metalliche a passo variabile in volo; carburante in 4 serbatoi alari della capacità totale di 600 litri.
PRODUZIONE
Matricola |
Marca civile |
motore |
367 |
|
A. R. 110 |
368 |
I-LONG |
A. R. 110 |
378 |
|
A. R. 115 |
379 |
I-IEIA |
A. R. 115 |
393 |
I-BRUO |
A. R. 110 |
CREDITI
E. Brotzu, M. Caso, G. Garello Dimensione Cielo Scuola Collegamento vol. 10 Edizioni dell’Ateneo & Bizzarri, Roma 1977
Giorgio Evangelisti, Giuseppe Zappata Le navi aeree di Filippo Zappata Editoriale Olimpia, Firenze 1996 II
G. Garello, D. Zorini Le Officine aeronautiche CANT 1923 – 1945 Aeronautica Militare Ufficio Storico, Roma 2003
Storia aereo
Su richiesta ministeriale, nel corso del 1937 l'ing. Zappata progetta un plurimotore leggero da collegamento e grande turismo che riprende alcune soluzioni costruttive delle sue realizzazioni. L'ala a forte allungamento garantisce un buon comportamento di volo, sufficiente manovrabilità e facilità in decollo e atterraggio mentre la finezza della fusoliera incide su velocità e autonomia. Unica pecca il difficile accesso che diviene pericoloso in caso di abbandono in condizioni d’emergenza. È prevista ma non realizzata la versione idrovolante a galleggianti.
I primi due esemplari, M.M.367 e 368, propulsi da motori Alfa Romeo 110, sono destinati agli Addetti Aeronautici in U.S.A. e Brasile.
I due successivi sono dotati di Alfa Romeo 115: in origine la M.M.378 è destinata a Italo Balbo e la M.M.379 al gen. Giuseppe Valle. Ma quando il 18 ottobre 1938 il primo esemplare è collaudato e pronto al ritiro il gen. Valle dispone che esso sia trasferito a Guidonia per le prove presso il Centro Sperimentale. Pertanto a Balbo è consegnata la M.M.379 collaudata nel dicembre: essa assume la sigla I-IEIA e lo soddisfa a tal punto da fargli inviare un telegramma di congratulazioni al progettista. Valle invece rinuncia a far costruire un ulteriore esemplare per impiego personale.
Un quinto Cant.Z.1012 è collaudato nel gennaio 1939 e assegnato al Comando della Milizia Forestale.
Quando nell'agosto 1939 si cerca di concentrare a Roma-Ciampino per prove di volo da parte di apposita Commissione tutti i velivoli leggeri di possibile impiego presso le Scuole militari, è richiesto anche il Cant.Z.1012: unico plurimotore leggero impiegabile nel II periodo prima degli aerei da bombardamento di tipo operativo. Ma non vi sono esemplari disponibili in quanto anche la M.M.378, dopo le prove a Guidonia, dall'ottobre 1938 è assegnata al gen. comandante la III S.A. Aldo Pellegrini.
L'I-BRUO (n/c.3622) proprietà di Bruno Mussolini viene invece trasferito via mare in Brasile ed impiegato dal Personale della LATI per il collegamento tra gli scali della Compagnia.
Dopo la morte di Balbo ed il passaggio dei suoi aerei al gen. Graziani la M.M.379 I-IEIA dal 29 luglio 1940 assume la marca I-TAGR. Nel gennaio 1942 è ancora in carico al Comando della V Squadra Aerea.
A Roma-Littorio (Urbe) va perduto per incidente seguito da incendio l'esemplare in uso alla Milizia Forestale.
La MM.378, in carico alla III Squadra Aerea, dopo essere stato impiegato dai gen. Fougier e Pellegrini, viene assegnata il 3 maggio 1942 allo Stato Maggiore della Regia Aeronautica a disposizione del gen. Cerutti.
Il 22 marzo 1942 l'Addetto Aeronautico statunitense a Roma, col. Fiscke, consegna alla Regia Aeronautica il suo Beechcraft D.17. Il col. Casero comunica all’Addetto Aeronautico negli U.S.A., col. Gaeta, di dare in cambio il
Cant.Z.1012, che però viene sequestrato senza preavviso sull'aeroporto di Bolling Field a Washington.
Il 30 luglio 1942 si ritiene opportuna la consegna dell’M.M.368 alle Autorità brasiliane alla partenza dell’Addetto Aeronautico da Rio de Janeiro. Ma all'inizio del febbraio 1943 non ne è stata regolarizzata la vendita in quanto la relativa somma si trova ancora depositata presso la Legazione svizzera.
Il 3 maggio 1943 la Direzione Generale Servizi dispone la demolizione dei Cant.Z.1012 ancora esistenti e il recupero dei motori. Il 9 settembre 1943 i Cant.Z.1012 M.M.379 e 393, ancora presso la CRDA, vengono presi in consegna sull'aeroporto di Ronchi dei Legionari dal col. De Robilant.