Uomini

Due rapporti dell'addetto aeronautico a Berlino

Le due relazioni inviate dall’addetto aereonautico a Berlino possono ben fornire il paradigma delle relazioni italo tedesche.

Il reale andamento della campagna di Polonia non è certo quello fatto da Göring. Durante il suo svolgimento la Luftwaffe ha subito infatti la perdita di 285 velivoli * (altri 279 hanno riportato danni superiori al 10 % e vengono anch’essi considerati “perduti”), oltre un terzo dunque degli iniziali 1.581aerei schierati. L’aviazione polacca, che al contrario di quanto detto non è stata liquidata dai cieli della battaglia il primo giorno di guerra, si è dunque battuta con determinazione, infliggendo perdite significative. Altrettanto ottimistico è l’impiego dell’arma aerea nella guerra navale e la millantata produzione aeronautica, che non segue assolutamente andamenti rettilinei ma bensì subisce alla conclusione di ogni campagna una repentina caduta; i minimi saranno raggiunti nei mesi di febbraio del 1940 e 1941 con la produzione complessiva di trecento e quattrocento velivoli.

Altrimenti interessante il diniego alla fornitura delle artiglierie a.a. con il pretesto di una loro successiva vendita a una terza nazione. Circostanza che si ripeterà con altri pretesti nel corso della guerra.

 

Il documento fu vistato da Mussolini.

 

* I dati sono tratti da: Caius Bekker Luftwaffe Longanesi & C., Milano 1971.


 

Maresciallo Hermann Göring  

 

 

 

ALLEGATO 1

 

L’ADDETTO AERONAUTICO A BERLINO, TEUCCI,
AL SOTTOSEGRETARIO DI STATO PER L'AERONAUTICA, VALLE

 

R. SEGRETO 2277/7/s.   

 

Berlino, 13 ottobre 1939.

 

Quest’oggi sono stato ricevuto dal Maresciallo Göring che mi ha accolto molto cordialmente e mi ha intrattenuto a lungo nel suo studio privato.

 

Riassumo qui appresso e per argomenti il tenore della conversazione.

 

 

LA CAMPAGNA DI POLONIA

 

Il Maresciallo mi ha parlato con entusiasmo dei grandissimi risultati ottenuti dall’aviazione nella campagna di Polonia a cui hanno preso parte all'incirca la metà delle forze aeree tedesche.

 

Sono state lanciate complessivamente: oltre 120.000 bombe da 50 kg., 8000 bombe da 250 kg. e 5 o 600 bombe da 500 kg. più un notevolissimo numero di bombe da 10 kg.

 

In compenso sono state prese ai polacchi, in ottimo stato e pronte all’uso circa 200.000 bombe di cui quasi 60.000 da 200 kg. ed il resto da 50 kg.

 

Il consumo di benzina, nonostante l'intensa attività volativa, sarebbe stato in­feriore ai 2/3 di quello previsto dai piani dello Stato Maggiore.

 

Secondo il Maresciallo, la caccia polacca avrebbe fatto pochissimo; il bom­bardamento composto in gran parte di vecchi apparecchi e solo in piccola parte di apparecchi moderni è stato già fin dal primo giorno di guerra sorpreso nei campi alle prime luci dell’alba e in buona parte distrutto. Dopo la lezione avuta il primo giorno i polacchi avrebbero commesso l’errore, allo scopo di sottrarsi per quanto possibile all’offesa aerea nemica, di sminuzzare le loro forze residue nelle nume­rose radure che costellano la campagna polacca; data la scarsità di strade e di mezzi di comunicazione di cui disponeva la Polonia, buona parte delle forze superstiti sono rimaste in tal modo prive di rifornimenti e quindi inoperose per tutto il resto della campagna. Sono state così catturate dalle colonne germaniche avanzanti alcune centinaia di apparecchi completamente intatti e che non avevano al loro attivo nessuna vera e propria azione di guerra.

 

Circa i risultati dei bombardamenti tedeschi, il Maresciallo Göring mi ha con­fermato press’a poco quanto già mi aveva detto il generale Milch e che io ho avuto l’onore di segnalare all'E. V. col mio rapporto in data 9 corrente [Non rintracciato, N.d.C.].

 

Specie nella parte orientale della Polonia non ci sarebbe più una stazione ferroviaria di una certa importanza rimasta illesa. Il traffico ferroviario polacco già dopo pochi giorni dall'inizio delle ostilità rimase quasi per intero paralizzato. Gli effetti delle bombe da 250, ma anche di quelle da 50 kg. sugli impianti e sul materiale ferroviario sono stati grandiosi. Il Maresciallo mi mostrerà fotografie in suo possesso che sarebbero più che convincenti.

 

Pur essendosi verificata una perfetta concomitanza d’intenti fra l’Aviazione e l’Esercito, l’Aeronautica operante in Polonia, composta di 10 Fliegerkorps e 2 Flakkorps, ha agito agli ordini diretti del Feldmaresciallo Göring da cui dipen­deva pure tutta l’aviazione da ricognizione strategica

 

Uno dei 10 Fliegerkorps, quello del Generale v. Richthofen composto di alcune Geschwader di apparecchi da bombardamento in picchiata, ha avuto per alcuni giorni lo speciale compito di cooperare con un’armata dell'esercito all'accerchia­mento e all'annientamento di importanti forze polacche.

 

Questo corpo, anziché essere come gli altri 9 inquadrato nelle due flotte aeree, era alle dirette dipendenze del Feldmaresciallo Göring.

 

Ma dove l'aviazione avrebbe dato la misura delle sue immense possibilità, anche contro grandi unità terrestri, sarebbe, stato nella zona di Radom dall'8 al 10 ottobre. (Il Maresciallo non mi è sembrato molto sicuro delle date). In tale occasione un Comandante d’Armata tedesco fece presente al Feldmaresciallo Göring che alcune grandi unità polacche non essendo riuscite ad aprirsi il varco in dire­zione di Lublino dirigevano ora verso nord-nord-ovest allo scopo di congiungersi con le altre forze polacche operanti nella regione di Kutno. Qualora tale congiun­gimento — che non poteva essere contrastato dall’esercito tedesco per indisponi­bilità di truppe nella zona — fosse avvenuto, era da prevedersi un ritardo anche sensibile nella conclusione della campagna.

 

Il Maresciallo Göring non esitò allora ad impiegare la massa delle forze aeree per impedire tale eventualità. Per due giorni consecutivi, 400-500 apparecchi dì ogni specialità furono continuamente sul cielo delle unità terrestri polacche; di­struggendo i ponti, le ferrovie, le strade, mitragliando e bombardando le truppe, queste furono costrette ad arrestarsi e a disperdersi, finché al terzo giorno riuscì ad una colonna celere tedesca di saldare l'anello e di isolare completamente i due tronconi delle armate nemiche.

 

Anche i due Flakkorps (composti ciascuno di 2 o 3 reggimenti di, artiglieria c. a. motorizzati e di una Geschwader da caccia) hanno pienamente giustificato il loro impiego. Ad essi era demandato dall’Alto Comando dell’Aeronautica il compito di dirigersi in una data zona e di tenere il cielo sgombro da ogni attività aerea nemica. L’artiglieria c. a. avrebbe funzionato egregiamente non solo contro gli apparecchi, ma anche contro le truppe nemiche. Si sono avuti dei casi, — e il Maresciallo Göring avrebbe ricevuto autorevoli riconoscimenti da generali dell’esercito tedesco — in cui la artiglieria c. a., sia pure a prezzo di gravi perdite, ha combattuto in appoggio alla fanteria tedesca concorrendo a ristabilire situa­zioni gravi e che potevano apparire precarie.

 

settembre 1939 campagna di Polonia Heinkel He 111

 

settembre 1939 campagna di Polonia Heinkel He 111

 

 

LA GUERRA SUL MARE

 

Il Maresciallo mi ha detto di sentirsi in grado di poter dimostrare presto al mondo che il dominio del Mare del Nord non è più in mani inglesi, bensì in quelle dell'aviazione tedesca.

 

È indubbio che il secondo portaereì inglese è stato gravemente colpito da una bomba da 500 kg. La nave è quasi certamente affondata; non si è riusciti a trovarne traccia né poco dopo, sul mare, ove si sono avvistati i caccia di scorta incrocianti nelle acque come se stessero ricercando delle salme, né nelle varie basi inglesi accu­ratamente osservate e fotografate. Se essa non è affondata — e ciò sembra invero­simile al Maresciallo — essa deve trovarsi a malpartito in qualche recondito angolo del Mare del Nord.

 

L’incrociatore da battaglia che fu colpito nello stesso giorno da 2 bombe da 250 kg. (probabilmente il Repulse) è stato avvistato e fotografato con un gran foro a prua e ora trovasi in bacino nel Firth of Forth.

 

Il 9 ottobre un altro incrociatore che navigava a tutta forza zigzagando è stato duramente colpito da 3 bombe da 250 kg. lanciate da un He 111 da 4000 metri d'altezza. Questo straordinario risultato è dovuto in prima linea ad un nuovo traguardo di puntamento di estrema precisione e da poco entrato in servizio.

 

Tutto questo non sarebbe che un semplice inizio e sopratutto una fase di addestramento per mettere a punto personale e materiale.

 

Due Geschwader da bombardamento hanno avuto l'ordine di occuparsi esclu­sivamente di attacchi contro navi; esse d’ora innanzi attaccheranno qualsiasi basti­mento inglese, anche le più piccole siluranti, allo scopo di allenarsi ed esperimen­tare i metodi di attacco.

 

Quando tutto sarà a punto allora s’inizierà l’impiego delle bombe da 1000 kg. che per ora vengono tenute in serbo.

 

Una volta tolte di mezzo perché affondate o in avaria le tre navi inglesi Hood, Repulse e Renown, la flotta tedesca potrà prendere tranquillamente il mare dato che à velocità e gittate superiori alle restanti navi da battaglia inglesi.

 

Il Maresciallo prevede che presto verrà il giorno in cui gli inglesi dovranno provare veramente cosa sia la paura. Intanto, anche oggi (la notizia è giunta mentre io mi trovavo dal Maresciallo) non appena sul cielo di Scapaflow è apparso il solito apparecchio da ricognizione tedesco, tutte le navi inglesi si sono affrettate a prendere il largo.

 

È stato anche constatato che il fuoco antiaereo inglese perde quasi completa­mente di efficacia al disopra dei 4000 metri.

 

settembre 1939 campagna di Polonia Junkers Ju 87 Stuka

 

settembre 1939 campagna di Polonia

 

 

LA GUERRA IN OCCIDENTE

 

Il Feldmaresciallo mi dichiara che entro il corrente mese la Germania disporrà di 152 divisioni, di cui 140 disponibili per la fronte occidentale.

 

Nonostante le vanterie franco-inglesi, i francesi sarebbero sinora riusciti in tutto ad occupare una striscia di territorio tedesco larga un miglio e profonda dai 50 ai 100 metri.

 

Gli inglesi sbarcati in Francia non oltrepassano per adesso le 5 divisioni.

 

Il Maresciallo non crede che il Poilu francese al momento dato combatterà con la stessa disperata ostinazione del soldato polacco il quale ha tenuto duro sino all'estremo perché gli era stato dato ad intendere che una volta caduto in mano tedesca sarebbe stato irrimediabilmente ucciso.

 

I tedeschi hanno fatto studi ed esperienze pratiche sulle fortificazioni ceco­slovacche e hanno ora appreso la tattica più adatta per la conquista di una linea fortificata; la linea delle fortificazioni polacche nella zona di Sosnowiec è stata assaltata e presa nel giro di 48 ore.

 

Certamente la linea Maginot è una cosa più seria; però anche in essa vi è un tratto sensibile: quello fronteggiante la Saar, che i francesi avevano piuttosto tra­scurato nella fiducia di poter ottenere la vittoria nel plebiscito e di poter fortificare così la frontiera orientale del bacino.

 

Il Maresciallo mi mostra in via riservatissima i diagrammi di produzione dei vari tipi di apparecchi tedeschi. A dicembre la Germania produrrà 400 Ju 88 al mese; ad aprile p. v. la produzione mensile globale di apparecchi ascenderà a 1000 unità; nel giugno successivo si arriverà a produrre 1250 apparecchi.

 

Con tali risorse, e coll’attuale superiorità di forze, il Maresciallo non può aver dubbi sull’esito della lotta; egli è sicuro della vittoria.

 

settembre 1939 campagna di Polonia Heinkel He 111

 

settembre 1939 campagna di Polonia relitto di RWD-8 polacco

 

 

LA POSIZIONE DELLA RUSSIA

 

Il Maresciallo ritiene che la Russia finirà coll’entrare in guerra contro l’In­ghilterra e trascinerà con sé volente o nolente anche la Turchia. I russi hanno molti apparecchi — così gli è stato riferito —, hanno un buon numero di sommergibili e sono in grado di dare preoccupazioni agli inglesi anche in India.

 

Stalin sarebbe profondamente antiinglese e sincero nel suo proposito di col­laborare con la Germania. Per adesso i russi hanno lasciato alla Germania lo sfrut­tamento gratis per tutta la durata della guerra della zona petrolifera polacca sino alla frontiera romena. Sono assicurate anche le comunicazioni ferroviarie per i rifornimenti provenienti dalla Romania. È stata messa pure a disposizione dei tede­schi la transiberiana per i rifornimenti dei semi di soia dal Manciukuo. Il trattato di commercio concluso con la Russia prevede una massa di scambi per la somma di 2 miliardi di marchi.

 

La conversazione ha avuto infine per oggetto la questione della vendita all'Ita­lia di 50-70 batterie c. a. di grosso calibro sulla quale avevo avuto istruzioni dal R. Ambasciatore e un promemoria dall’Addetto Militare.

 

Mentre all’oggetto di cui sopra ho già riferito a S. E. Attolico, comunico per notizia di V. E. che il Feldmaresciallo mi ha invitato a tornare da lui martedì p. v. onde avere il tempo di orientarsi meglio sulla questione.

 

Prima di congedarmi il Maresciallo Göring mi ha offerto di prendere posto nel suo treno e seguirlo in occasione del suo prossimo viaggio a Varsavia.

 

 

cannone antiaereo tedesco flak 88

 

 

 

ALLEGATO 2

 

L’ADDETTO AERONAUTICO A BERLINO, TEUCCI,

ALL’AMBASCIATORE A BERLINO ATTOLICO

 

R. 2280/s.

 

Berlino, 14 ottobre 1939.

 

Nella conversazione da me avuta ieri con il maresciallo Göring, mentre questi mentre questi mi stava illustrando la forte produzione mensile di cannoni c. a. di grosso calibro ho colto l’occasione per domandargli come mai non si erano sinora vendute all’Italia le 50 batterie c.a. richieste sino da questa primavera.

 

Il Maresciallo mi ha risposto di voler essere completamente sincero, egli non aveva aderito alla vendita perché da fonte più che sicura gli era stata data comunicazione che queste batterie sarebbero  state da noi cedute alla Jugoslavia. Così stando le cose – e il Maresciallo per quanto un po’ scosso dalle mie obiezioni, mi è sembrato far molto conto sull’autenticità dell’informazione – egli aveva preferito fare l’affare direttamente con Belgrado per avere in cambio rame ed altre materie prime di cui la Germania abbisogna.

 

Il Maresciallo ha aggiunto che per quanto ben dotata di cannoni a.a. pure la Germania non poteva permettersi il lusso di privarsene per cederli a noi finché noi non fossimo sicuri di avercene a servire.

 

Si era accolta una richiesta olandese, perché l’Olanda intende di sparare contro gli inglesi qualora questi sorvolino il suo territorio; e questa cosa, data la posizione geografica dell’Olanda nel Mar del nord, non è completamente priva d’interesse per i tedeschi: evidentemente se l’Italia avesse ad entrare  in guerra, la Germania sarebbe pronta a privarsi di questo ed altro per venire incontro all’alleata.

 

Da parte italiana non si dovrebbe però avanzare richieste del genere di quelle avanzate cinque giorni prima  dell’inizio dell’ostilità in Polonia, nelle quali tra l’altro si era denunziato un fabbisogno di 7.000.000 tonnellate di benzina di gran lunga superiore a quello tedesco.

 

La posizione di non intervento assunta dall’Italia nel conflitto avrebbe grandemente addolorato e sorpreso il Maresciallo.

 

Egli personalmente non aveva nutrito il menomo dubbio sulla nostra entrata in guerra sino al momento in cui aveva avuto occasione di sapere che V. E. si era espresso nel senso che l’Italia avrebbe dovuto in ogni caso essere tempestivamente consultata.

 

Allora egli invitò von Ribbentrop a interrogare esplicitamente il Governo italiano, ma von Ribbentrop, ritenne la cosa superflua essendo secondo lui sicura l’entrata in guerra dell’Italia.

 

Egli ha anche osservato che gli inglesi firmarono il trattato d’alleanza con la Polonia solo qualche ora dopo che fu nota al mondo la notizia che l’Italia non sarebbe entrata in guerra.

 

Il Maresciallo ha letto attentamente l’ultima lettera del Duce al Führer; lettera che – citandone alcune frasi – definisce magnifica. Conosce il Duce, e comprende che se l’Italia non è entrata in guerra vuol dire che non era altrimenti possibile.

 

Del resto, ha soggiunto il Maresciallo, è stato meglio così. Noi abbiamo detto in Germania – quello che in ultima analisi è la verità – che l’azione dell’Italia è stata  decisa in perfetto accordo con il Duce e il Führer. E il popolo tedesco se ne è convinto.

 

Infatti, il Ministro Ciano non è mai stato applaudito a Berlino come in questa visita.

 

Il Maresciallo si è dichiarato molto soddisfatto dell’ultimo discorso del Duce alle gerarchie bolognesi. E ripetendone testualmente una parte ha detto che la posizione dell'Italia non poteva essere meglio definita di così.

 

Per la conoscenza che egli ha del Duce e del Fascismo egli è convinto che l'Italia finirà con l’entrare in guerra a fianco della Germania; e l'occasione verrà presto, allorché i francesi saranno obbligati dai poderosi attacchi tedeschi a sguar­nire progressivamente la ora ben munita frontiera alpina.

 

Allora l’Italia, potrà avere il suo Impero; tutti i possedimenti francesi del Nordafrica potranno appartenerle.

 

Ritornando alla questione dell'artiglieria c.a. il Maresciallo mi ha invitato a ritornare da lui martedì p. v. onde avere il tempo di orientarsi meglio sulle attuali possibilità tedesche ed in particolare sull'entità del parco controaerei polacco caduto in mano germanica.

 

Circa la richiesta di macchinario necessario per la fabbricazione in Italia dei cannoni c.a., vi sarebbero maggiori difficoltà; le necessità della produzione di guerra assorbono tutte le disponibilità esistenti in altri settori dell’industria, non solo ma anche l’insperato apporto delle 800 macchine rinvenute nelle fabbriche polacche. In Germania vi sarebbe ora una deficienza di almeno 3000 macchine, senza contare che ci si è qui impegnati a fornirne un buon numero alla Russia.

 

Il Maresciallo mi dichiara che egli ha dovuto già procedere ad acquisti in Svizzera e sarebbe certo una buona cosa se anche l'Italia potesse in proposito intendersi direttamente con questa Nazione. Tuttavia il Maresciallo è pronto a rie­saminare l’elenco del macchinario richiesto per giudicare fino a che punto la Germania possa venire incontro all'Italia.

 

cannone antiaereo tedesco flak 88

 

cannone antiaereo tedesco flak 88

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